
di Silvano Zuanelli – ZUA
Bene, iniziamo dalla fine!
Domenica 27 settembre, sveglia all’alba, 6 del mattino, che sonno!
Lavatina con acqua fredda per svegliarsi, piccola colazione con latte e biscotti “Pan di Stelle” (buoniii), ricordarsi di salutare la Signora, inserimento nel borsone vela delle ultime cose, scopo, non patire il freddo quando sarò giunto al Circolo di Acquafresca, per scendere in acqua alle 8, dico “otto” del mattino, con Peler, per fare la prima prova della seconda giornata di regata dell’ultima zonale Snipe della XIV, in linea di partenza alle 8,30. Penso a tutto questo, scendendo le scale di casa mia, sbucciando una banana che mi mangio alla guida della macchina, mentre vado a prendere il mio giovane prodiere “Burli” Burlon cui avevo dato appuntamento alle 6,30 sotto casa sua. Oplà, tutti e due in macchina, a quell’ora senza carrello di mezzo, sfrecciamo veloci sulle strade semideserte e in un’ora esatta completiamo i 70 km, più di curve che di rettilinei che ci separano dal Circolo.
Parcheggiamo la macchina, armiamo la barca e poi subito ad indossare i capi da vela, chi umidi chi bagnati del giorno prima, cercando di mantenere la temperatura corporea ad un livello accettabile, per non pensare di essere, in muta sul monte Bianco a sciare al 31 gennaio. Anche gli altri equipaggi sono già bardati, pronti per la sciata giù dal monte Bianco. Alle otto siamo tutti pronti per scendere in acqua, le Star e gli Ufo 22 sono già in navigazione verso la barca giuria, che si trova sul lato bresciano del Garda a sud di Campione. In attesa di iniziare le operazioni di varo, veniamo fermati a terra da una comunicazione del comitato di Giuria che ci dice di attendere nuove disposizioni relative all’orario. Non ci rimane allora, come si fa di solito in questi casi, far chiacchiere e saltelli sui piedi per non gelare il sangue, osservando nel frattempo il campo di regata difronte a noi, dove vengono date regolari partenze a Star e Ufo. A questo punto, il conciliabolo diventa un po’ più critico nei confronti di chi non ci fa scendere in acqua… perché loro si e noi no? Cosa ci siamo alzati a fare all’alba… io disarmo e vado a casa… io accendo il fuoco (questo non l’ha detto nessuno, ma forse lo pensavamo), dopo un po’ di battibecco sul da farsi, veniamo avvisati di attendere ancora, perché le condizioni di vento sul campo di regata sono di 22/24 nodi di media e raffiche da 26/28 e siccome non possono posare un triangolo per la nostra classe, le poppe non si concilierebbero con l’intensità del vento, come da nostro regolamento!!! Quindi si rimane ancora a terra e quando il vento calerà, saremo invitati a scendere in acqua per effettuare le prove.
Non ricordo bene l’ora, ma credo fossero circa le 9.30, quando dalla barca giuria veniamo avvisati di raggiungere il campo di regata perché il vento era calato di intensità. In breve tempo abbiamo messo i nostri Snipe in acqua, praticamente in assenza di vento nella zona dello scivolo ed anche nei primi 100/200 metri dalla costa. Infatti dal gommone assistenza ci viene pure offerto il traino verso la linea di partenza, avvisandoci comunque che più avanti avremmo iniziato ad incontrare il Peler. Così è stato, da una zona tranquilla, quella della sponda orientale del Garda, all’ombra del monte Baldo, a quella della sponda occidentale, lato bresciano del Garda, dove solo verso quell’ora iniziava a trapelare qualche piccolo raggio di sole, ci siamo accorti di quello che dal Circolo non si notava, ovvero, che c’era ancora un ventone della madonna, da planare al lasco. Giunti tutti in zona barca giuria, riceviamo velocemente i 5 minuti e si parte per la prima prova del mattino, con un Peler molto sostanzioso (20/22 kn), che obbliga a fare il primo bordo mure a sinistra a terra dove è meno intenso, la bolina è lunga, la stessa delle Star e degli Ufo, verifichiamo un 15 minuti con ventone, la poppa vola in un batter d’occhio, siamo già alla boa pronti per la seconda bolina, va ricordato che il comitato ci ha sempre ridotto la lunghezza della seconda bolina rispetto alla prima, di modo che le nostre prove sono sempre rimaste entro il limite dell’ora.
La seconda prova di giornata, scorre via velocemente, con il sole che finalmente ci accompagna e con il Peler che inizia a calare di intensità, permettendoci comunque di fare un’altra bella prova impegnativa e di essere a terra già a mezzogiorno. Poi solito lavoro di routine, disarmare, caricare tutto sui carrelli, prendersi anche quei unici dieci minuti di pioggia che ti fanno dire le mali parole. Abbiamo anche il tempo di mangiare la pasta al ragù che il Circolo aveva preparato per tutti i regatanti, prima che perdesse il suo calore ed ai più veloci di noi (sia in acqua che a terra), ancora in tenuta da vela, di partecipare alla premiazione.
Che dire, a dispetto di tutte le previsioni meteo catastrofiche, che hanno lasciato qualche equipaggio nei loro caldi letti del mattino, il sabato è stato un pomeriggio tiepido e soleggiato con un bel vento da nord che ha permesso di effettuare tre belle prove, io solo due perché mi sono attardato a chiacchere ed ad osservare le Star e gli Ufo22 che iniziavano la prima prova, solo quando gentilmente la signora Adriana Bruni, mi si avvicina e dice: ma che fate… non vedete che è già partita la prima prova!!!. Allora lo Zua chiacchierone e godereccio si è deciso a mettere in acqua lo Snipe, bagnarsi le ginocchia e partecipare alle altre due prove, così non ho fatto una gran fatica a fare il mio scarto.
Un grande grazie per la partecipazione ai due equipaggi della tredicesima zona, coniugi Rochelli Fabio e Daniela e Pietro Fantoni con Marinella Gorgatto, che dopo la trasferta di Pescara della settimana prima, si sono rimessi in viaggio per venire a regatare da noi. Tiratina d’orecchi a quelli della nostra zona per manifesta “nuvolosità”, specialmente a chi piace regatare con ventone!!! Un bravo anche alla giuria per il posizionamento del campo di regata che ci ha permesso di regatare rimanendo entro i sessanta minuti previsti dalla nostra Classe e per averci lasciato giustamente a terra domenica mattina in attesa di condizioni meteo accettabili per il nostro standard, senza farci incorrere in difficoltà inutili.
Vi allego la classifica del Campionato Zonale che vede due diversi vincitori; Rochelli per la classifica valida ai fini della ranking list ed Alberto Schiaffino con i prodieri Andrea Cabrini e Francesco Scarselli per la Classifica Zonale FIV ed alcune foto.
Arrivederci allo zonale 2021
Zua






























