Il 4 Agosto, quando fu pubblicato il calendario Zonale della stagione, era così remoto, complice anche la Primavera piovosa, che sembrava non dovesse arrivare mai, tipo un miraggio, salvo non esserlo, infatti poi è arrivato, quasi inaspettatamente e, con buona pace di tutti quanti se ne siano lamentati, è andata anche benissimo!
In acqua molte Classi, inclusi multi-scafi e ben 3 Star, a celebrare il Fiocco d’Oro 2019, appuntamento fisso nel Calendario agonistico dell’AVB che, per quelli al di fuori delle cose di Lago, è lo stesso Circolo che ha ospitato i 30 beccaccini accorsi per la Nazionale in salsa braccianese di qualche mese fa.
Meteorologicamente la giornata si presentava incerta (leggi: non ci si capiva una beneamata mazza), complice forse la brutta meteo-stranita del week end precedente, che con lampi e tuoni e trombe d’aria, pare abbia perturbato i delicati meteo-equilibri lacustri, infatti da allora non c’è stato un solo giorno meteorologicamente ordinario, almeno a dire di quanti abbiano sofferto passando la settimana scorsa sul Lago.
Fatto sta che al sabato è entrato un maestralino alquanto bizzarro, e non prima delle 17.30, mentre alla domenica, giorno di regata, si è finiti per uscire con uno sciroccoide più irrisolto di certi congiuntivi, che ancora si trascinava stanco e rovente nonostante fossero già le 14.00.
La buona, ottima, notizia è che nella generale contrazione dell’attività, che in molti casi ha ridotto diverse Classi al lumicino (lista troppo lunga e indelicata da fare qui..), il beccaccino lacustre, nonostante la data invisa a tutti, proprio ieri abbia piazzato il record di partecipanti a una Zonale nella stagione disputatasi fin qui, confermandosi per l’ennesima volta la Classe più numerosa tra le presenti, con ben 13 barche sulla linea.
La prima prova è partita con una bava da 230° senza capo né coda.
Il CdR, chiamato a sbrogliare una giornata non facile (leggi: incasinatissima), ribalta l’ordine di partenza e ci fa partire per primi.
A metà bolina piovono cali di pressione e salti random di almeno 20°, la flotta si apre, si richiude e si rimischia diverse volte.
Alla boa di bolina le lay-line sono saltate non si sa quante volte, la boa si gira in bonaccia, in diversi momenti finisce per somigliare a un’area di sosta, e il lungo disimpegno prima della poppa si fa già col tangone.
Noi giriamo nella seconda metà della flotta, cercando di rimanere attaccati a un quel po’ di pressione che a tratti arriva, mentre quelli avanti sono così avanti che da loro potrebbe essere già domani.
Contravvenendo al buon senso (cosa che avremmo dovuto fare per tutto il giorno e invece no..), scendiamo in poppa allargandoci vs. dx, dove prendiamo un passaggio da 2-3 strisce d’aria corte ma abbastanza “pressurizzate”, e alla boa strambiamo e chiudiamo dall’esterno su 4-5 barche.. per me ce ne sarebbe abbastanza per chiuderla qui, e invece no..
Stando (leggi: provando a stare) nei salti, nella seconda bolina rosicchiamo qualche altra posizione, alla boa di bolina siamo terzi, dietro a Romeo-Tinoco e Tozzi-Romani, che si fanno la poppa scambiandosi strambate, mentre noi, a distanza di sicurezza per loro, ci limitiamo a gestire.
Sull’arrivo però lo psicodramma!
Complice il loro scambio di strambate, un po’ sotto siamo riusciti a portarci, approcciando l’ultima boa di percorso ho l’impressione che la barca comitato, a poppa della quale saremmo dovuti passare per tagliare il traguardo, si stia tirando su a motore, tirandosi dietro la boetta che assieme alla poppa della barca delimita l’arrivo.
In buona sostanza Romeo e Tinoco passano l’ultima boa di percorso e steccando riescono a tagliare l’arrivo praticamente col tangone, Roberto e Marco ci provano pure loro, ma data l’altezza della boa non ci riescono, così sono costretti a tirare via il tangone e a virare, mentre noi, che avevamo avuto un attimo in più per valutare l’accadente, facciamo lo stocchetto senza tangone e tagliamo davanti la loro prua.
Pochi istanti e arriva il gruppone degli inseguitori, almeno 5 barche, con serie di sportellate e scambio di Auguri reciproci tra la boa di poppa e l’arrivo. Nessuno (noi compresi) si era invece accorto del gommone con la S a riva, sulla dx (guardandola) della boa di percorso, messo lì dal CdR come si sono accorti dello spedamento dell’ancora (da cui tutta quella giostra), rendendo tutto quanto accaduto tra la boa e l’ex-arrivo del tutto irrilevante ai fini della Classifica (sportellate incluse).
Per la seconda partenza ci vuole una vita. Brezza ce ne è, anche relativamente stabile (vista la giornata), ma dobbiamo aspettare l’arrivo delle altre Classi, la cui partenza è stata posticipata a causa del non-senso che aveva investito noi in cima alla prima bolina, e per alcune Classi non si tratta di barche proprio velocissime.. quindi l’attesa sarà inevitabilmente lunga.. l’altra faccia della medaglia delle multi-classe!
Al momento di partire la brezza sembra tenere ancora, più o meno da 230°-240°, una roba completamente non senso al Lago, soprattutto considerando che sono già quasi le 17.30.
Noi partiamo da cani in boa, viriamo, poggiamo dietro a tutta la flotta e ce ne andiamo a dx, viriamo quasi nell’angolo, e incrociamo avanti a tutti, quasi in lay line, anche se, per il solito scarsone in boa, serviranno ancora un paio di virate, e davanti, inopinatamente, riusciamo a stare anche per la poppa successiva, poi alla penultima strambata, per metterci sulla lay di dx, il tangone litiga con lo strallo e entrambi col fiocco, con Paolina che sta lì lì per dare una lezione agli ammutinati dandogli fuoco, salvo convincersi che almeno il fiocco ci servirà per la successiva bolina, e riusciamo a sbrogliare la matassa giusto in tempo per la boa di poppa, dalla quale usciamo sì davanti ma, complice la pressione da dietro che da noi non arrivava mai decisa come sugli inseguitori, con attaccati ai garretti Roberto e Marco, seguiti da Romeo e Tinoco, loro sparati a sx, noi a dx.. in fondo quando mai al Lago, a Agosto, dopo le 18.00, abbia avuto senso andare a sx? risposta facile: ieri. E infatti alla fine della bolina loro entrano almeno 50m avanti proprio da sx, mentre noi con non poca fatica riusciamo a tenere dietro il resto della flotta, pur arrivando di nuovo dalla lay line di dx.
La poppa passa senza storia, la flotta prende più pressione e s’avvicina, le due barche davanti si riscambiano strambate e orzate, noi non riusciamo mai a avvicinarci abbastanza da impensierirli, così pensiamo a gestire i rientranti.
Mattatori indiscussi della giornata quindi Romeo Piperno con a prua un certo Tinoco (no, non è omonimia, è proprio “quel” Tinoco), seguito a un’incollatura, forse meno, dal Ns. inossidabile Delegato Zonale ossia Roberto Tozzi che quest’anno sta facendo coppia (di fatto) fissa con un altro inossidabile, ossia Marco Romani, e indubbiamente con ottimi risultati, sicuramente gli unici a riuscire a impensierire sistematicamente il duo italo-carioca che è salito sul gradino più alto del podio.
A seguire ben 11 beccaccini, con alcuni debutti (Van Biezen – Tauber) e molte configurazioni nuove, ossia Marco con a prua Alessandra, che avendo camminato molto meno del solito, dopo ieri si potrebbe essere convinto che non basti controllare il set up dell’albero.. una volta all’anno. La buona notizia è che pare abbia finalmente trovata una candidata per la prua nella prossima stagione (Alessandra), tanto che sono in via di definizione le clausole per l’ingaggio da qui fino a #Anzio2020 (incluso!).
Velocissimi pure i Baroni, in trasferta dalla loro Talamone, quindi per non-senso burocratico fuori classifica ma non per questo meno agguerriti. Veloce pure la Zia Ubi, che dopo aver fatto un casino convocando due prodieri (l’età che avanza fa anche di questi scherzi.. e se ne è giovato Marco!) aveva a prua, quale prodiera debuttante in una regata snipe, la giovane e agguerritissima Giulia (fornita dal vivaio della scuderia Morani), con la quale hanno camminato bene, confermando il ritrovato smalto della Zia.. ritrovato come ha dismesso la palla-medica (leggi: il vecchio Lillia) e ha messo le chiappe su un ancor più vecchio ma decisamente molto performante Persson.
Grandi cose le hanno fatte vedere pure Maurizio e Sara, ma per chi li conosca non c’è assolutamente nulla di cui stupirsi, c’è solo da sperare che continuino assiduamente anche oltre la stagione estiva!
Nuovo assetto anche per Giovanna, di nuovo alla mazza di Ronzinante, con la quale comincia a prendere confidenza, grazie anche all’aiuto (e ai chili) della Zia Vitti, che dal canto suo ha scoperto che non tutti gli snipe siano necessariamente “ortopedici” come il buon vecchio Lillia, sul quale ha battagliato nelle ultime stagioni.
A terra birra ghiacciata tra le barche ancora da disarmare, che col caldo della giornata sembrava Ambrosia, e via alla lunga attesa la premiazione, celebratasi dopo l’imbrunire a causa di alcune proteste non ho capito in quali Classi.
Doverosi i ringraziamenti al CdR, capeggiato per l’occasione da Claudio Passariello, che ha gestito alla grande una giornata affatto facile, dato il vento dai modi isterici, e le oggettive difficoltà del Lago: in molti dimenticano troppo spesso che anche solo ancorare una barca comitato, su almeno 160m di fondale (quando va bene), e senza ancoraggi fissi (come sull’alto Garda), non sia mai un esercizio banale! A tutto lo Staff dell’AVB, che per l’occasione ha schierato diversi “manzetti” della squadra Laser, e che si è fatto carico di tirare a terra di gran corsa Romeo e Tinoco, nella speranza di mettere il secondo sull’aereo della sera. Il tentativo purtroppo non è riuscito, ma è stato fatto, e visto che troppo spesso l’assistenza di alcuni Circoli è a dir poco latitante, fa particolare piacere che almeno all’AVB non si siano dimenticate le buone maniere un tempo comuni.
Particolari ringraziamenti poi al DS Eugenio Giugliano, che è stato (tra le molte cose) anche l’artefice silenzioso della Nostra recente Nazionale sul Lago, che ha lanciato (con grande successo di adesioni) i corsi vela per adulti su derive e in particolare sullo snipe (prima assoluta in IV Zona), e che ha creduto, con buona pace di tutti quanti non fossero d’accordo, nell’idea di organizzare un’edizione del Fiocco d’Oro agostana, ennesimo piccolo grande successo di una gestione sportiva di nuovo all’altezza della storia del Circolo.
Mi rimane da fare gli Auguri alla Zia Ubi, che lo scorso giovedì ha (ri)fatto 25 anni, e che abbiamo celebrato a colpi di memorabili saltinbocca alla romana(*), birre artigianali e tiramisù, subito dopo la premiazione, con la speranza di poter scrivere presto che il record di partecipazioni messo questo week end sia stato battuto, magari già alla prossima Zonale, prima data del Settembre sul Lago 2019 (8 Settembre).. secondo me 20 è alla portata, ovviamente la stragrande maggioranza non è d’accordo, ma non era d’accordo nemmeno sulla stima delle almeno 10 barche al Fiocco d’Oro, e invece.. alla fine si tratta solo di tirare via il telo e andare in acqua.
Ora break agostano, ci si vede a Settembre, speriamo con gli assenti di ieri, e magari qualche altro debutto!
(*) erano così buone che fin’anco il Barone ha fatto la scarpetta nella fiamminga ormai vuota!!