Report di Andrea Piazza
Nato da una geniale intuizione di Herbert Hoerterrich (past president dall’AVT) e Guenter Hautman (Segretario scira Germania) ben 17 anni fa, il german open è una delle regate più importanti del panorama nazionale ed europeo della classe snipe. Fin dalle sue prime edizioni vede la partecipazione, oltre che ovviamente dei tedeschi, anche di italiani, belgi, croati e soprattutto polacchi. In qualche edizione si sono viste partecipazioni anche da altri Paesi europei ed extraeuropei.
La partecipazione è sempre stata numerosa: raramente meno di 40 equipaggi ed in alcune edizioni più di 50.
Il successo della manifestazione è frutto di un grande lavoro organizzativo e preparatorio, di un clima amichevole, collaborativo e mai troppo agonistico. Importantissima anche la gestione dei rapporti “diplomatici” con gli stranieri che Herbert intrattiene da molti anni e che garantiscono una frequente partecipazione. Purtroppo quest’anno la regata era concomitante ad una zonale in 4^ zona e ad altre regate in Spagna e Polonia. Ma il German non si può spostare: da sempre la data è il primo weekend dopo Pentecoste sono gli altri, semmai, che devono adeguarsi.
La cronaca dell’edizione 2018:
A fronte di una tassa di iscrizione (quest’anno aumentata da 90 a 130 euro) si può beneficiare di 3 pranzi, 2 cene e una wurtellata per le due persone di equipaggio mentre agli accompagnatori è richiesto un contributo solo per la cena del sabato.
Quest’anno il German vale anche come campionato nazionale juniores e femminile. Purtroppo solo 2 equipaggi juniores locali, peraltro molto promettenti, e nessun femminile non sono una bella notizia dato che, per assegnare il titolo di campione nazionale, servirebbe la partecipazione di almeno 10 equipaggi per categoria.
Comunque 41 barche al via. Si inizia alle 12.30 del venerdì con il leberkaese, poi briefing e si attende il vento che arriva poco e tardi. Una sola prova disputata con vento debole ed instabile poi tutto cala e la giuria ci manda a terra. Doccia e cena con ottimi antipasti di terra e di mare e un primo piatto bis (riso e pasta).
Sabato a pranzo la pasta mentre il vento da nord insiste. La giuria saggiamente issa l’intelligenza a terra. Sul tardi un debole ed oscillante vento da sud permette ai giudici di portare a termine 2 prove. Si potrebbe tentare la partenza di una terza prova ma è tardi e la porchetta è cotta e quindi si cena molto bene con pure il dolce offerto dalla ditta Stuffer. Vino rosso offerto dal mitico Peppe D’Orazio di Pescara che festeggia la nascita del primo nipotino.
Domenica alle 11.30 aperitivo in terrazza con arrosticini e formaggio grana. Impossibile non ricordare quando il grana, direttamente dalla forma, veniva distribuito ai partecipanti dal grande Renato Bruni che purtroppo ci ha lasciati. Per chi non si è saziato con gli arrosticini ed il grana è possibile avere anche uno o più piatti di pasta. Riempita la pancia, si attende. Il debole vento da nord però insiste e la giuria ci chiama in acqua mentre tenta di sistemare un improbabile percorso. Fortunatamente il vento gira e rinforza da sud. Ci sono temporali attorno a Caldonazzo e questo determina un vento a tratti forte ed oscillante da sud. Viene disputata una sola prova molto divertente al termine della quale in vento rinforza un po’. Dopo aver temporeggiato, la giuria issa l’intelligenza su A e manda tutti a caricare mentre inizia a piovere. Grandi planate mentre si rientra con raffiche sui 20 – 25 nodi. A terra ci aspetta una wurstellata mentre si disarma e si carica. Poi doccia e la solita lunghissima premiazione.
La classifica finale dopo le 4 prove disputate la trovate allegata. Tutti hanno fatto del loro meglio… soprattutto a tavola!
