Ciao Roby
All’inizio degli anni novanta, durante un campionato del mondo, ero rimasto favorevolmente impressionato da delle vele Ullman usate da un equipaggio delle Bahamas e mi ero chiesto:”Perché non provarle?”. Erano i tempi in cui sperimentavo a tutto spiano, e al ritorno in Italia mi misi a cercare un rivenditore, scoprendo che una (al tempo) piccola veleria di Trieste, l’Eurosail, era collegata con la veleria statunitense.
Uno dei titolari, Roberto Vencato, era un nome stranoto: olimpionico di 470, allenatore della classe per quattro olimpiadi, una sfilza di mondiali e non solo vinti dai suoi atleti… un’icona della vela italiana.
Era bastata una telefonata e un viaggio a Trieste per trovare subito disponibilità e sintonia su come collaborare. Difficile dare consigli ad uno come lui, ma Roberto ascoltava sempre: quando le proposte non lo convincevano te lo diceva subito, quando erano plausibili non esitava a metterle in pratica e a fare delle prove. E così erano state modificate le dimensioni del fiocco, aumentato il grembiule, prodotto un intero gioco in mylar (fino ad allora si vedevano solo i fiocchi) e alla fine il fiocco “banana”, con tessuti differenziati. E sempre con l’approvazione di Dave (Ullman) che, da grande snipista, voleva sempre l’ultima parola prima che una novità entrasse in produzione.
Negli anni il piccolissimo loft subito dietro le Rive di Trieste si era trasferito in una sede molto più grande, ma la cura e la qualità dei suoi prodotti non erano cambiati.
Roberto aveva vissuto lo Snipe anche da dentro, come prodiere di Giorgio Brezich, con il quale aveva vinto un mitico sud Europeo nel 1972 con ben 100 barche al via e come allenatore della squadra italiana all’europeo di Minorca del 1994, che anche in quell’occasione mi aveva restituito l’immagine di una persona schietta, diretta, ma estremamente umana e competente, immagine che ho sempre portato con me negli anni successivi, anche quando i nostri rapporti sportivi si erano interrotti dopo il mio lungo abbandono delle regate nel 1998, e che ha accompagnato i nostri purtroppo rari incontri negli anni successivi.
Roberto ci ha lasciati il 14 ottobre dopo una lunga malattia, a 70 anni. Domenica, alla Barcolana, l’Ufo 28 “Bandito” con a bordo Roberto Sponza, il suo prodiere a Montreal, ha voluto lasciargli un ultimo messaggio, un grande cuore sulla randa per ricordarlo e la vittoria di categoria.
Per volontà di Roberto non saranno celebrate esequie, ma chi vorrà potrà accompagnarlo per l’ultima volta quando le sue ceneri saranno depositate in mare.
Antonio Bari
