Regata Zonale Molveno

Classe SNIPE e classe LASER

Nella splendida cornice del Lago di Molveno incastonato nelle Dolomiti di Brenta, si terrà il 24-25 luglio 2021 la Regata del Trofeo Lago di Molveno.

Manifestazione promossa da:
Molveno Holiday, Associazione Velica Trentina e Associazione Velica Molveno.

Questo appuntamento è uno storico punto di riferimento per i circoli di zona e per la diffusa quanto “veterana” classe velica Snipe che si ritrova sul lago in una cornice spettacolare.

Quest’anno, per la prima volta, alla tradizionale regata della classe snipe si alternerà una regata della classe Laser.

Tutte le partenze sono visibili dalla spiaggia e dal pontile.
L’avviso della prima prova di ogni giornata è fissato per le ore 13:00.
Evento organizzato da Molveno holiday, Velica trentina e Velica Molveno.

DATA: 24 e 25 luglio
ORE: 13:00 Prima prova di ogni giornata
Presso: Lago di Molveno

Alessandro Motta: il ricordo di Vittorio Bortolotti.

Dal Sito dell’ Associazione Velica Trentina:

Ciao Sandro,
ho appena saputo da Bube che te ne sei andato sereno nella notte… hai messo la prua verso il cielo, verso le stelle lasciando una scia celeste come il tuo amato beccaccino. Per noi che ti abbiamo conosciuto qui alla Velica, resterai un maestro di vita marinara, un po’ burbero ma con un gran cuore! Ricorderemo l’attenzione che mettevi nel preparare la barca, non solo per le regate importanti, ma anche per quelle dei nostri goliardici mercoledì.
Ricorderemo sicuramente i tuoi ingaggi, “le tue regole” che ti ostinavi ad insegnarci, per poi magari infrangerle, con la grinta del vincente.
Ricorderemo tanti piacevoli aneddoti ed anche accese discussioni, perchè Tu eri un personaggio… un mito per chi ti conosceva bene!
Buon vento Sandro… buon vento amico mio.


Vittorio Bortolotti, “il Despota”, ha voluto interpretare così il sentimento e il dolore dei soci e degli amici della Velica alla notizia della scomparsa, la scorsa notte, del “grande vecchio” Alessandro MOTTA, classe 1935, che ancora questa estate appena finita usciva in acqua con il suo Snipe celeste.
E noi, così vogliamo ricordarlo.

Babbo Armellini: il ricordo di Antonio Bari

BabboEra il 1976 quando misi piede alla Velica Trentina per frequentare un corso di vela.

Ad accogliermi, e a darmi tutte le istruzioni del caso, un signore che tutti chiamavano “Babbo”. Lì per lì mi parve strano che avesse tanti figli così diversi per età, ma a dire il vero ero interessato ad imparare ad andare in barca e quindi accantonai il problema.
Babbo Armellini è stato il mio primo istruttore di vela ed il primo a farmi salire sullo Snipe, dal quale non sono più sceso per oltre 40 anni.
Per oltre un quarto di secolo è stato il capitano e l’animatore della Flotta Punta Indiani che, sotto la sua guida, ha attraversato un vero periodo d’oro non solo a livello agonistico, con tre diversi equipaggi vincitori del titolo italiano, ma anche con l’organizzazione del Campionato Italiano a Caldonazzo e del Mondiale Juniores a Riva del Garda.
Babbo non era solo istruttore e organizzatore, era anche un assiduo regatante e non mancava mai alle più importanti regate, sia in zona che in campo nazionale. Aveva iniziato sul Garda, a Riva, quando gli Snipe tra la fine degli anni 40 e gli anni sessanta spopolavano e l’Intervela era la manifestazione clou della stagione gardesana. Dal Kismet (10388), all’Assai (costruito da Bensa e Zanoni), dall’11729 costruito in mogano da Foletti al Punta Bianca di D’Isiot, fino al Babbo (22769), il suo ultimo Snipe che nel 1980 già aveva uno dei primissimi Sidewinder che da noi sarebbero diventati popolari solo parecchi anni dopo, Luigi, questo il suo vero nome che molti ignoravano, ha attraversato i decenni che hanno rivoluzionato la nostra piccola barca senza mai segnare il passo o perdersi una novità tecnica, tanto da essere nominato socio onorario della Classe Snipe italiana.
Sul Garda era poi tornato, una volta “appeso al chiodo” il suo amato Snipe, e aveva continuato a regatare con un piccolo Surprise nelle innumerevoli manifestazioni dell’alto lago.

Babbo ci ha lasciati alla fine di luglio, all’età di 96 anni. Non aveva figli, ma è stato il papà di intere generazioni di velisti.

Nella  foto  (“rubata” alla pagina Facebook di Zua) il “Babbo” (qui con a prua Franco Primon) nei primissimi anni 80. Si notino le sartie lasche, la mancanza del tangone automatico e il doppio archetto con il paranco della scotta randa. Tutte cose che saranno sostituite progressivamente verso la metà del decennio.