“Red Cappuccet” e “Hazel Light” in viaggio!

di Antonia Contin.

Quest’anno il Campionato Sud Europeo “Sergio Michel Trophy” si è tenuto a Vigo, una cittadina su un fiordo all’estremo Nord-Ovest della Spagna a 2360km da Trieste. 

Martedì 3 agosto partiamo alla volta della Galizia: io, Enrico Michel e i Rockets armati di materassini e cuscini prontissimi ad affrontare le 26 ore continuate di viaggio.

Arriviamo presso il “Real Club Nautico de Vigo” alle 16 del Mercoledì… si sgancia il carrello, albergo e poi, come premio per la sfaticata ci siamo fatti una mangiata di pesce di quelle pazzesche, allego foto!!!! 

La mattina del giovedì il tempo non è proprio dalla nostra parte e ci ritroviamo in una uggiosa giornata di novembre con 15 gradi e pioggerellina ma si scarica e si arma… piccola reunion di cervelli e decidiamo di andare a visitare Santiago De Compostela invece di uscire; visita alla Cattedrale e al Museo.. piacevole pranzo poi passeggiatona e la sera siamo tornati al Club dove nel frattempo è stato allestito un piacevolissimo “Village” pieno di baracchini con birra e specialità culinarie della Galizia: Jamon Serrano, Pulpo a la Gallega e panini con  Hamburgher di Pesce Spada… al secondo giro di birrette quella sera abbiamo optato per lo spaziale “Jamon Serrano”. Dopo una breve pausa in albergo alle 21.15 ci ritroviamo nella Hall per andare a mangiare in centro: cena di Entrecote, Piatto misto di Formaggio e Wok di carne. 

Venerdì 1 giorno di regate; 50 imbarcazioni iscritte: 40 spagnoli, 6 portoghesi, 1 polacco e noi… gli unici due equipaggi italiani!!! Partenza ore 14.30, scendiamo in acqua verso le 13.30 e dopo una lunga bolina di uscita ci troviamo a partire per la prima prova  in mezzo allo splendido fiordo, io e Enrico chiudiamo 15 e Fabio e Daniela 28; la seconda prova è caratterizzata da una disastrosa quantità di alghe su tutto il campo di regata, era più il tempo in cui i timonieri stavano a poppa a liberare il timone di quanto timonassero; noi giriamo nei 10 la prima boa di bolina ma poi veniamo asfaltati da tutta la flotta vista la foresta incastrata sul timone di “Hazel” e la nostra passività su ciò ci fa chiudere la prova 32 mentre i Rochelli chiudono con un apprezzabilissimo 18 viste le condizioni difficili.

Al rientro, disarmate le barche, è finalmente tempo di Pulpo a dimensione familiare cucinato sul momento che ci ha fatto dimenticare le mediocri prestazioni in acqua, allegherò la foto anche di lui a questo report perchè era qualcosa di spaziale! 

Sabato partenza ore 12.30, il sole va a e viene, 10 – 12 nodi e questa volta siamo armati contro le alghe con un fantastico “parecio” costruito da Michel; una buona partenza ci fa decidere da che parte andare, i forti vicino a noi confermano che stiamo andando dalla parte giusta e finalmente le cose girano per il verso giusto e chiudiamo la prova 6 dietro a 5 mostri sacri spagnoli ma… la seconda prova è di Red Cappuccet! Capiscono che la destra è la parte giusta e sono  i primi ad arrivarci, girano 4 la prima boa di bolina, conducono nei 10 tutta la prova e chiudono 7! Io e Michel 11. Rientriamo molto soddisfatti delle prestazioni di tutti e sta volta è tempo di Hamburgher con il Pesce Spada… buonissimo… ma al 3 giro di birrette ci torna la fame ed è di nuovo tempo di Pulpo Familiare;  a quel punto è tardissimo, l’appuntamento per uscire a cena era fissato alle 22.15 ma siamo collassati a letto tutti e 4. 

Domenica, ultimo giorno di campionato, partenza prevista alle ore 12.30 ma con tempo limite alle 15.00, dopo tanta attesa a causa del vento molto ballerino  riusciamo ad uscire e in mezzo al fiordo ci aspetta una bellissima sorpresa… Uno spettacolo di mezz’ora di 10 bellissimi delfini a due metri dagli snipe! Alle 14.30, dopo due ripetitori, il comitato riesce a farci partire con bandiera nera… la situazione alghe è di nuovo drammatica e sta volta la sfiga è toccata ai “Red Cappucciani” che concludono, purtroppo oltre ai 30 la prova; io e Enrico vediamo il destro e subito dopo la partenza riusciamo a virare… giriamo secondi la boa di bolina e dopo vari scambi di posizione finiamo all’arrivo 4, risultato che ci fa finire il Sud Europeo 7 in generale e 1 master! 

Rientrati carichiamo il carrello triplo e ci “fiondiamo” alla ormai solita birretta di rito, poi premiazioni, e poi altra birretta! 

Il ritorno a casa è previsto per lunedì e ciò comporta serata libera: cena noi 4 con varie e stratosferiche tapas contornate da aneddoti, risate e storie raccontate… momenti per cui, per me, vale la pena viaggiare.. momenti che mi fanno ringraziare infinitamente la classe Snipe per le persone meravigliose che mi ha fatto conoscere. 

Ormai è tempo di finire questo “Report”, siamo alla 5 ora di viaggio verso  casa con un po’ di malinconia per aver lasciato indietro la splendida Galizia e  il calore dell’ospitalità spagnola. 

Non posso far altro che ringraziare il mio timoniere Enrico Michel che mi porta sempre dentro a queste avventure e Fabio e Daniela: viaggiare con loro è stato meraviglioso.


Come ho già scritto più volte, credo che venire a fare queste regate in Spagna sia motivo di crescita per l’intera Snipe Class Italia… Ci conosciamo talmente bene tra di noi che confrontarci con altri può solo che giovare sia al nostro livello che alla nostra voglia di andare in Snipe. 


Alla prossima, 
Anto

DB Sailing Academy in trasferta a Pescara

Dalla DAD alle lezioni in presenza, ma stavolta in barca

Da un anno ormai ci siamo abituati a parlarci e vederci a distanza, attraverso lo schermo di un computer, e nello stesso modo anche a  studiare o seguire quegli sports che  prima vedevamo o praticavamo dal vivo nella natura. Per passare il tempo e vincere la noia abbiamo di fatto  guardato di tutto  e da qualche mese anche i webinar  in tema di Snipe. Grazie alla DbMarine abbiamo condiviso piacevoli serate, con i più bravi in  veste di esperti e i più come discenti.

Noi che in Abruzzo siamo tornati  più lentamente allo sport attivo, abbiamo visto in foto ed in video, con un po’ di invidia  gli allenamenti di tanti amici/avversari in barca a  Monfalcone durante la primavera. Abbiamo perciò deciso  in sei equipaggi, di fatto l’ intera flotta,  di organizzare qualcosa anche qui da noi. Chiesto e fatto:  non facendosi neanche pregare Daniela ed Enrico sono arrivati da Monfalcone a Pescara venerdì sera 2 luglio e sono ripartiti domenica sera 5 luglio  dopo averci trasmesso entusiasmo e conoscenze che molti di noi non avevano. In due giorni di tempo bello e ventoso al punto giusto  dalle 9.30 alle 17.30 di sabato e di domenica siamo stati aiutati nel  mettere a punto le barche, a girare intorno alle boe secondo una progressione didattica concordata al mattino, consigliati e corretti in mare. Infine a sera  abbiamo rivisto ed analizzato il lavoro della giornata nei  filmati  degli allenamenti. Qualcosa sapevamo, qualcosa avevamo dimenticato, molto lo abbiamo appreso nonostante da anni frequentassimo i campi di regata.   Alla fine una sola domanda è restata senza risposta “e se li avessimo chiamati prima”? Per non sbagliare: o a Monfalcone o ancora da noi ci riproveremo presto.

Peppe D’Orazio

A questi link tutte le foto di Daniela Bonini di sabato e domenica

DB Sailing Academy

Dalla pagina FB della DB Sailing Academy:

Ieri, domenica 13 giugno, si è conclusa con una regatina finale questa prima edizione di allenamenti della “DB Sailing Academy”.

Dopo 4 prove combattute con vento medio leggero e 13 barche sulla linea di partenza, si aggiudica “l’ambito trofeo” l’equipaggio Rochelli/Semec, seguiti al secondo posto da Fantoni/Gorgatto e al terzo da Toffolo/Perazzi.

Comitato di giuria presieduto da John Turazza con il valido aiuto di Giulia, Parisa, Paolo, Fulvio e Alessandra ai quali vanno i nostri complimenti per l’ottimo lavoro svolto.

Grazie infine a tutti coloro che hanno partecipato a questo ciclo di allenamenti durati quasi 4 mesi.

La nostra più grande soddisfazione oltre al vostro entusiasmo è stato poter vedere i progressi di ognuno di voi sul campo di regata.

Grazie a tutti, è stato bello!!ù

A questo link tutte le foto di Daniela Bonini.

“Però per avere 60 anni sei un figo!!”

61° Gran Trofeo Valencia – Report di Antonia Contin

l’1 e 2 maggio si è disputato il “Gran Tropheo de Valencia” al “Real Club Nautico de Valencia”, un marina stupendo con tanto spazio per gli Snipe, tanti comodi scivoli e un meraviglioso chiringuito (panino con pollo e cipolla spaziale)! 

Partiti da Monfalcone come unico equipaggio Italiano io ed Enrico Michel  assieme a Daniela Bonini ci siamo “smazzati” la bellezza di 1700km! Valencia però ci ha accolto con 25 gradi e sole pieno. Una meraviglia.

La regata era solo su due giorni, sabato e domenica, ma il venerdì con tutta calma alle ore 16.00 hanno dato la partenza della regata di prova dove io e Michel, con già almeno 4 birrette in corpo, abbiamo dato il meglio di noi rompendo la scotta randa (mejo prima che dopo) e andando completamente dalla parte sbagliata… contrariamente a quello che possiate pensare siamo rientrati tutti soddisfatti di aver capito da che parte NON bisogna andare con il vento dal mare ! Serata tranquilla con panino al Chiringuito e cena. 

Il giorno dopo si va in acqua alle 11.45 con i migliori propositi: “O Enri, vento come ieri, non si va a sinistra e siamo a posto e poi tranquillo non ci sarà tanta aria!”… mettiamo il muso fuori dalle dighe e ci sono 15 nodi completamente dalla parte opposta… e bon ah! 

Alla fine il vento per 3 ore ha saltato come non abbiamo mai visto, 180 gradi di rotazione ogni 5 minuti di orologio con cambi di intensità repentini di 15 nodi e raffiche che piovevano dall’alto a caso, il comitato ha provato a dare una partenza (partiti primi in boa alla “Rokets” guardando spaventati la cima dell’ancora) ma con Intelligenza allo start. Ciondolando ciondolando per il mare (cazzeggiando) a un certo punto una barca a 100m da noi scuffia e un secondo dopo “Hazel”  parte in retro a una velocità folle… erano appena piovuti dal cielo 35 nodi sempre A CASO! Giù vele, fiocco da buttare, rientro al traino e nulla di fatto per la regata.

Mega Paella, birretta con la compagnia di Eugenia al circolo, mega giro in bici per Valencia e cena di Tapas! 

Oggi partenza alle 12.30, usciamo, mettiamo il naso fuori dalla dighe: 20 nodi e onde come palazzi. Partenza discreta, bolina faticosa,  e meravigliose planate in poppa con tutto il timone fuori (in una di queste mi è uscito di bocca un “per avere 60 anni sei un figo” e ho fatto felice un uomo) passando tra almeno una decina di barche scuffiate, chiudiamo 24. Seconda prova cala un po’ l’aria ma l’onda rimane, planate a cannone e chiudiamo 17. Terza e ultima prova con 14 nodi, planate meno divertenti ma boline comunque faticose (forse i palazzi erano ancora più alti) e chiudiamo 19 nella classifica generale su 75 iscritti, ben consapevoli di non avere gli addominali dei fusti spagnoli.  
Premiazioni e birretta con Miguel Costa e un inaspettato Pietro D’Alì! 
Tirando le somme una meravigliosa esperienza Valenciana: mi sono innamorata con una media di 10 volte al giorno (qualcuno dica agli spagnoli di mettersi la maglietta), una giornata di vela spaziale con vento e onda, tanto sole, tanta soddisfazione lavorativa e tanta tanta ottima compagnia! 
Consiglio a tutti di andare a fare una regata in Spagna una volta all’anno uscendo dalla Comfort Zone delle regate in Italia, è un ottimo allenamento visto il livello sempre alto e le condizioni meteo  quasi sempre ideali! 


Ho finito con questo infinito “Report” , ci vediamo a Torbole, 

Anto! 

Virtual Clinic

Enri

 

Grazie alla disponibilità di Enrico Michel/DB Marine, questo il risultato del virtual clinic

Antonia Contin
Intanto ringrazio la super segretaria Daniela Semec e Enrico Michel per l’idea!

Domanda tecnica a Enrico:
Ha senso avere diverse centrature per diverse rande? In che modo adatto l’albero a una randa grassa? E in che modo adatto l’albero a una randa magra? Anche la tensione delle sartie viene modificata?

Mi associo al ringraziare Daniela Semec e Enrico Michel!

Per la domanda rispondo chiedendo poi l’aiuto poi degli altri velai della classe, e dei super esperti che la frequentano.
Teoricamente si, ogni randa vorrebbe una sua regolazione. La regolazione dovrebbe essere in funzione della curva d’inferitura, ma anche della posizione del massimo grasso. Una randa con tanto giro d’albero vuole un albero più flesso di una con poco giro.
Cosa, secondo me, importante è la sensazione sul timone, e la sua neutralità. Se neutro o al più poco orziero allora la barca è regolata bene, dipende dai gusti.

Buongiorno a tutti, intanto ringrazio Anto per la domanda e Diego per il commento con il quale mi allineo.
Provo a rispondere punto per punto:
Ha senso avere diverse centrature per diverse rande? A mio avviso no o con scarti minimi, le differenze di tensione e curvatura dell’albero che necessariamente ci dovrebbero essere tra rande con grasso diverso non sono così rilevanti da cambiare in maniera sostanziale la centratura/assetto della barca
In che modo adatto l’albero a una randa grassa? Come giustamente evidenziato da Diego bisogna prima di tutto capire “dove” la randa in questione viene ad essere più grassa. Ci sono sul mercato delle rande, per esempio, dove il velaio ha puntato molto a rendere più potente una specifica parte della vela (spesso la parte in prossimità della stecca alta). Ipotizzando una randa che sia più potente con una distribuzione del grasso uniforme (e probabilmente con un giro d’albero maggiore) dovremo andare a lavorare sulla lunghezza delle crocette aumentandolo di circa 5-10 mm per rendere la randa più gestibile in particolare quando l’intensità del vento aumenta.
E in che modo adatto l’albero a una randa magra? Al contrario una randa magra richiederà una crocetta corta e non troppo chiusa per evitare, con vento medio e forte, di dare troppa flessione all’albero e depotenziare una vela che nasce già magra
Anche la tensione delle sartie viene modificata? Certamente sì. Oltre alla maggior tensione che tutti andiamo a dare con l’aumentare dell’intensità del vento dovremo calcolare anche di aver sempre un maggior carico sulle sartie quando utilizziamo una randa grassa rispetto ad una randa magra.
ATTENZIONE!!! Abbiamo quindi detto che la randa grassa vorrà un maggior carico di sartie e probabilmente una crocetta più lunga. Fondamentale, a questo punto, verificare che l’albero in assetto di bolina (qui il prodiere dovrà traguardarlo dalla mastra verso l’alto) non vada a creare una “S” in prossimità della crocetta. In questo caso potrebbe essere bene retrocedere di un buco verso poppa l’attacco delle sartie e ricominciare il processo visto qui sopra.

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Virtual Clinic

EnriIn questo periodo di forzata inattività velica, in collaborazione con la DB Marine, abbiamo pensato di organizzare un Forum FB, visibile a tutti, con l’obiettivo di ottimizzare il vostro Snipe.

Nello specifico si potrà discutere (per iscritto) con Enrico Michel di assetto, albero, crocette, disposizione attrezzatura, eventuali quesiti in merito alla stazza della vostra barca. Vi aspettiamo numerosi nella speranza che questo possa essere un servizio utile in particolare a chi si è avvicinato da poco alla classe… e non solo 😊

L’evento ha una durata di 14 giorni (FB non permette periodi più lunghi)…..ma rinnovabile….