Peppe D’Orazio – Riflessioni sull’attività Snipe

Ringrazio la Assemblea della Classe Snipe per la fiducia riposta in me nell’ eleggermi Segretario Nazionale per il prossimo biennio. Ma se da una parte ciò mi ha reso contento, dall’ altra non mi nasconde la difficoltà di succedere a persone che con passione e competenza hanno rivestito questo ruolo prima di me. E non è, credetemi, la classica frase di circostanza. Questi due mesi di transizione mi hanno dato l’ occasione di riflettere e riorganizzare le idee su quanto in quindici anni di presenza nella classe ho visto e sentito. Naturalmente si tratta di opinioni personali, pertanto discutibili, ma nondimeno meritevoli di essere condivise.
Il primo punto è quello relativo alla numerosità della classe e sui dati anagrafici dei suoi iscritti. Non ho ancora preso visione del database ma a lume di naso vedo che i numeri delle barche attive non crescono, anzi calano a differenza della età media dei partecipanti, in continua inesorabile crescita. Gli ingressi dei giovani, nonostante le opportunità loro concesse da alcuni regatanti storici, sono pochi e quasi sempre occasionali. Nonostante il basso costo di uno Snipe usato ma in buone condizioni, la possibilità di poter effettuare almeno in Nord e Centro Italia regate di Flotta a buon livello, il passaggio dalle classi scuola è un evento eccezionale. Indubbiamente vi sono pressioni in altra direzione che, quando non sono disinteressate, sicuramente sono dettate da questioni pratiche, quali la trasportabilità, la facilità di alaggio, la commerciabilità e non ultima, in Italia, l’ idea che si ha della nostra barca: lenta, non planante, insomma una barca vecchia, fine a se stessa.
A conferma dei miei ricordi ho riguardato nel sito della Classe la attività svolta negli ultimi 10 anni e comparato la partecipazione al Campionato Italiano Assoluto, al Master e quello della più frequentata regata non titolata, almeno per noi italiani, il German Open; ho analizzato anche la partecipazione alle regate nazionali, per le quali è più complesso ricavare dei dati, ma le conclusioni a cui sono giunto sono simili a quanto presentato in tabella.

Assoluto MasterGerman
20212539No fatto
202032No fattoNo fatto
2019312930
2018313831
2017202337
2016322830
2015412328
2014392134
2013352435
2012373232


I numeri sono riferiti ai soli equipaggi italiani,essendo stati esclusi gli stranieri

Da 10 anni, con l’ unica eccezione del 2015, l’ Assoluto perde numeri rispetto al Master che in controtendenza invece cresce. Non è legato però all’ aumento dell’ età, dato che Assoluto o Master siamo sempre gli stessi. I motivi non li so: durata minore del Master; scelta della sede e minore impegno fisico date le restrizioni del vento massimo? E’ invece alta e stabile la partecipazione alla regata che meglio interpreta il motto “Serious fun e serious Sailing” come fu negli anni d’ oro il Piada Trophy. A furia di regatare siamo diventati più amici e ognuno, pur con i suoi limiti, anche più bravo, ma il tempo che corre e la attrattività di classi meno prestigiose ma più alla mano, sottraggono ogni anno alcuni di noi allo Snipe senza che vi siano rincalzi adeguati. E ciò non non sembra essere motivato, almeno per l’ Assoluto ’20 e ‘21 ed il Master ‘21, da un effetto COVID, dato che la curva della partecipazione non si discosta dall’andamento abituale. Premetto, per non essere male interpretato, che l’ attività di alto livello va privilegiata, ma qualche volta scegliere nuove sedi può essere attrattivo e potrebbe far conoscere la barca e la Classe a qualche equipaggio locale. In qualche Circolo più prestigioso che frequentiamo da anni nessuno ci ha seguito. Altro problema sono i costi, ma li voglio riferire solo agli organizzatori. Le regate indubbiamente costano, le quote di iscrizione quindi crescono e talvolta bisogna anche essere numerosi per consentire lo svolgimento della manifestazione. I Capitani di Flotta, i delegati FIV potrebbero esplorare cercare nei loro territori altre possibilità oltre alle solite già praticate. Un altro impegno strategico secondo me è quello di promuovere maggiormente la attività zonale. In un periodo in cui la casa è diventata la nostra tana (non avrei avuto in altri periodi tempo per scrivere), i nostri spostamenti si sono fatti più limitati per timori di contagio e per l’ aumento dei costi (nostri e dei circoli ospitanti) dobbiamo fare uno sforzo maggiore nel far crescere le flotte localmente. In un Italia che in questi giorni ricomincia ad essere una scacchiera a colori e rischia di non garantire una uniforme possibilità di spostamento dovremmo affiancare alle manifestazioni classiche una serie di eventi zonali, magari concordati con le zone vicine, che possano consentire una attività più regolare.
Doppi in concorrenza con lo Snipe ormai ce ne sono pochi, ma difficilmente chi arriva ha tutto (barca, carrello, vele competitive) per le regate importanti, mentre per la regata di casa basta e avanza. C’è spazio per lavorare perchè non tutte le zone organizzano o possono organizzare un Campionato Zonale (dai report pubblicati ne sono stati disputati 5) che potrebbe essere attrattivo per nuovi equipaggi. D’ altronde tutti abbiamo iniziato così: le regate di circolo, le zonali e poi quelle più importanti. Anche un evento forzatamente locale, come quello organizzato nella scorsa Primavera dalla DbMarine nel momento di maggiore presenza del virus, ha portato nuove facce e buoni contenuti tecnici. Daniela ed Enrico vanno ringraziati soprattutto perchè hanno gestito quello che poteva sembrare un evento aziendale come mezzo di promozione per tutta la classe, anche per gli assenti che hanno potuto usufruire dei contenuti via web. Ma anche per le classiche dobbiamo ruotare di più. In alcune sedi andiamo da anni per la qualità del campo di regata, ma, lasciatemelo dire, ormai spesso non pari alla qualità della ospitalità. Privilegiamo perciò quei posti dove ci siamo sentiti “soci” e non “ospiti” o tentiamo nuove strade anche a costo di sacrifici ed errori. Per opportunità non faccio nomi; potrebbe essere una mia impressione sbagliata, ma invito ciascuno a farsi una sua idea.
Abbiamo un tesoretto di qualche migliaio di euro; usiamone una parte per contribuire all’ acquisto di una barca per gli equipaggi juniores, a patto che il contributo sia corrisposto in tranche ed al raggiungimento di un obiettivo (partecipazione ed organizzazione di regate).
Ringrazio chi mi ha seguito fin qui e ancora di più chi vorrà aggiungere una sua opinione, contraria o favorevole, o una sua proposta utili a capire meglio come comportarci.

Peppe D’Orazio

Fiocco azzurro in casa Rinaldi

Martino e i suoi 2,960 kg

“Dall’ospedale Maggiore di Bologna mi permetto di condividere con voi l’infinita gioia che provo. Lunedì 18 alle 19.33, dopo una prova con 30 nodi in faccia, diverse scuffie e qualche rottura è arrivato Martino Rinaldi. Non è ancora noto se sia timoniere o prodiere.” (papà Marco)

Benvenuto Martino!

A te, mamma Elisa e papà Marco un forte abbraccio da tutta la classe Snipe.

Hall of Fame 2020

Un grande onore per la Classe Italiana apprendere che Giorgio Brezich è stato inserito nella Hall of Fame, che per il 2020 ha premiato 8 Snipisti (10 lo scorso anno e 5 per i prossimi anni) che hanno contribuito a rendere grande la nostra Classe.

http://www.snipetoday.org/articles/exchange-views/2020-hall-of-fame-inductees/

https://snipe.org/

Questi i premiati 2020

Giorgio Brezich (ITA)

Giorgio Brezich, nato a Trieste nel 1940, ha iniziato ad andare in Snipe molto giovane. “La mia storia sullo Snipe inizia quando avevo sei anni ed ho cominciato a fare da prodiere non per mia bravura, ma per il mio scarso peso.”

Come velista Giorgio ha vinto in tutto 3 titoli italiani juniores e 9 titoli italiani assoluti. Ha inoltre ricoperto il ruolo di Segretario nazionale italiano dal 1988 al 1995 e ha passato molti anni nel Board of Governors della SCIRA internazionale, con un mandato come SCIRA Commodore nel 1996. E’ stato Chairman del Rules Committee per quasi due decadi e ha aiutato a rendere più chiare e uniformi le regole di stazza. Questo interesse probabilmente risale ai Campionati europei juniores del 1959, come egli stesso ricorda con questo aneddoto:

“Per motivi di viaggio il prof. Vidulich (nostro accompagnatore), il prodiere Franco Ostoich e io arriviamo sul posto all’ultimissimo minuto, a stazze ormai concluse. Però eravamo attesi e quindi, per far le cose più in fretta, io mi sono occupato della barca e Franco delle vele. Ad operazione conclusa, barca tutto a posto e le vele quasi tutte fuori stazza. Allora non c’era limite e quindi avevamo presentato cinque mute complete e di queste solo una era stata accettata, le altre risultavano tutte “troppo piccole”. Dopo lunga e accurata indagine, sono venuto a sapere che lo stazzatore aveva predisposto i segni di randa e fiocco a terra e che tutto quello che non coincideva veniva rifiutato. Non era corretto, ma potevo io, a 19 anni, andare contro uno stazzatore internazionale? Per fortuna era presente Vieri Lasinio (Segretario Nazionale italiano ed Europeo) al quale spiegai l’errore commesso dallo stazzatore e, dopo lunga discussione con lo stazzatore stesso, la ebbe vinta e vennero rimisurate tutte le vele. Allora mi sono riproposto di entrare nel sistema per avere voce in capitolo”.

Il primo Snipe con cui Giorgio naviga è “Quarner”, di proprietà del suo club, la Triestina della Vela. Vince il suo primo Campionato italiano juniores nel 1957 a Riva del Garda con Franco Ostoich, suo prodiere su “Bon II” #6370.

Nel 1957 Giorgio vara il Barbanera I #11012, costruito da Aldo Brezich (il papà di Giorgio), su progetto di Giuseppe Fabian, carpentiere capo del Cantiere Navalgiuliano a Porto Lido. Con questa barca Brezich e Ostoich vincono altri due Campionati Juniores nel 1959 e nel 1960. Seguiranno Barbanera II #11593 nel 1960, Barbanera III # 13908 nel 1963, disegnato da D’Isiot e costruito in okoume dal padre di Giorgio, e Barbanera IV #15790 nel 1966. Con queste barche Giorgio vince il Campionato italiano nel 1967, 1970 e 1973 con Giorgio Ferin. Nel 1972 vince il Campionato Sud Europeo con Roberto Vencato e nel 1973 il Campionato del Mediterraneo con Sergio Morin.

Nel 1973 Giorgio, sempre attento alle innovazioni, compra la prima barca in vetroresina uno Skipper, cui seguiranno alcuni Lillia e infine i Persson. Con queste barche in vetroresina Giorgio continua la sua rotta vincente ai Campionati italiani nel 1974, 1976 e 1978 con Piero Napp, nel 1979 e 1981 con Marco Penso e nel 2000 con Lucio Penso.

Giorgio ha ricoperto il ruolo di Segretario nazionale italiano dal 1988 al 1995, ma è conosciuto in tutto il mondo per i molti anni di attività nella SCIRA internazionale. E’ stato membro del Rules Committee dal 1988 al 1995.

Nel 1996, dopo i Mondiali Snipe di Rimini nel 1995, è stato eletto Commodoro della SCIRA. Sul numero di gennaio 1996 dello Snipe Bulletin, ha scritto: “E’ un grande onore e un piacere essere eletto in un ruolo così importante nell’organizzazione della Classe Snipe. … Inoltre, il 1996 sarà il 50 anniversario dell’inizio della mia carriera velica sullo Snipe, poiché ho iniziato a sei anni ed è una fantastica coincidenza essere Commodoro quest’anno! L’essere stato coinvolto nella classe per così tanto tempo significa che ho visto personalmente l’evoluzione delle barche, delle attrezzature e delle vele. Io credo nell’evoluzione senza una traumatica rivoluzione. Lo Snipe deve mantenere la sua filosofia, ma accettare la tecnologia del momento. Selezionando con attenzione le innovazioni manterremo lo Snipe sempre aggiornato e attrattivo per i migliori campioni e per gli equipaggi familiari che sono il cuore della nostra Classe.”

Dal 1997 al 2012 è stato Presidente del Comitato delle regole (Chairman of the Rules Committee), vigilando sulle regole di classe con estrema competenza e rigore. Sempre presente agli eventi internazionali, ha tenuto seminari e workshop sulle tecniche delle operazioni di stazza a San Diego, Santiago de la Ribera, Punta del Este, Porto, Rungsted e in altri luoghi. Ciò ha notevolmente aiutato la classe a unificare le tecniche di stazza in tutto il mondo.

Grazie al suo duro lavoro, le regole di Classe sono state aggiornate e rese più chiare. L’ultima bozza del Rule Book è l’ultimo regalo di Giorgio e dei suoi colleghi del Rules Committee.

Giorgio si è ritirato dalle regate nel 2010, ma ha continuato la sua attività nello SCIRA Board of Governors fino al 2012 e anche dopo come stazzatore; segue ancora attivamente la Classe Snipe ed è un’inesauribile fonte di consigli grazie alla sua esperienza e competenza tecnica. Festeggia il suo 80° anno nel 2020, come inductee nella SCIRA Hall of Fame.

Il Campionato Italiano di Giuseppe Prosperi

“No se preocupe signor Giuseppe,  estoy io con la signora Fernanda” mi ha detto Nina con tono rassicurante.

Al campionato di Pescara voglio esserci, dopotutto si tratta solo di un fine settimana lungo:  lasciare il lavoro per partire il giovedì mattina  non è una mancanza di responsabilità così grave; considerando poi  che incontrerò tanti amici, ne vale la pena.

Mercoledì ore 17:30  mi accorgo che la chiusura del portellone del baule della mia auto è irrimediabilmente rotta: in questo stato domani non riuscirò a partire! Invoco il Protettore dei proprietari di carrette sgangherate  e come d’incanto si compie il primo miracolo: in meno di un’ora….. trovato il ricambio e montato: palla al centro!

ore 19:30 nella fretta non mi rendo conto che a metà settembre il sole tramonta a quest’ora ed in un attimo si fa buio: lo sanno anche i bambini, (c’è scritto anche sul calendario di Frate Indovino), ma per fortuna sono già arrivato al circolino. Inizio a smontare l’albero per  poi caricare la barca sul carrello stradale;  ma cavolo, come posso farcela da solo!!??  Nemmeno Vasilij Alekseev ce la farebbe….al buio!

Non faccio in tempo ad invocare alcun protettore, che mi si materializza dalle tenebre, il giovane Filippo istruttore di vela pronto ad aiutarmi: prima di rendermi conto che si trattava del secondo miracolo, avevo già la mente proiettata  sui lunghi periodi di sfiga che m’avrebbero atteso, tanto per far “Quadrare i conti”…

Quattro bicipiti da canocchia si producono in uno sforzo inaudito e BAGARRE  sobbalza sulle selle dello stradale.  Filippo capisce l’antifona (siamo solo all’inizio delle fatiche) e si dissolve a velocità tripla di quella con cui si era materializzato: resto solo come un pataca con tutto il resto da fare.  Rientro a casa semilucido, sporco, affamato ma con la barca bella impacchettata.

Ora è tutta discesa:  mi metto a preparare la borsa ed  in un attimo è pronta: come mai?

  Non lo so, ma per oggi può bastare.

 Domani comincia la vacanza e posso finalmente dormire più del solito.

Giovedì ore 6:15 giù dalla branda, cominciano le vacanze! Raccatto i bagagli e m’accorgo d’avere  la borsa fuori stazza: azz, è troppo leggera! La apro e ci trovo dentro solo le infradito, ribalto l’armadio e questa volta la riempio davvero. Sono pronto per partire.

Passo a Prendere Jean Martin ed entriamo in autostrada con Schiaffo ed i nostri prodieri  che ci seguono a ruota. Durante il viaggio parlo con Jean di tutto,  fuorchè di vela .

Dopo tre ore, la donnina del navigatore m’avverte che siamo arrivati e decreta la fine delle chiacchiere!

Scendiamo dalle auto ed incontriamo gli amici che eravamo abituati a salutare con un abbraccio: non si può più, ma va bene lo stesso.

Stiamo tutti bene, c’è sole, vento, è giovedì, ed invece di lavorare, fra poco saremo in acqua per navigare: direi che malgrado tutto possiamo considerarci anime fortunate!

Una delle certezze che mi ha accompagnato nella zingarata pescarese è che con Andrea a bordo mi diverto sempre e poi m’asseconda nelle mie nevrosi ( molti timonieri ne hanno gli armadi pieni).  Facciamo una breve uscita, rientriamo, spalmiamo la “Cremina” sullo scafo della barca (dicono che serva), doccia, cena ed a nanna di filata.

Venerdì:  partiamo con un solo un obiettivo: divertirci. Ma come fai a divertirti se alla prima prova giri subito primo alla boa di bolina!?  Streeeeeess!!!!

Chiudiamo terzi , sono già più tranquillo. Seconda prova dodicesimi: ah, che sollievo!  Galleggiare nella pancia del gruppo mi trasmette una certa tranquillità d’animo. Chiudiamo la giornata con un terzo: non ricordo bene come sia andata, ma…”Prendi su e porta a casa”.

Rientriamo a casa allegri, la zingarata sta prendendo corpo. Chiamo il mio amico  e capoflotta Giovanni per aggiornarlo sulle nostre prodezze: anche lui è soddisfatto, ma si sa, la regata deve ancora inziare. Cauto ottimismo.

Sabato: Anche oggi il nostro obiettivo non è cambiato ma Bagarre scalpita, galoppa e ci regala altri  due bei piazzamenti. L’OCS nell’ultima prova ci fa tornare coi piedi per terra. Chiamo Giovanni e lui è molto felice per come ci sta andando.

La sera siamo alla memorabile cena e salutiamo con un po’ d’anticipo la bella compagnia degli amici : peccato, ci stavamo divertendo, ma forse questa volta può  valerne la pena.

Durante la notte, qualche pensierino mi ha un po’ turbato il sonno.

Domenica:  La prima prova ha messo a dura prova la pazienza d’Andrea perché sono partito  in anticipo senz’alcun motivo. Ho fatto tutto da solo e si è visto……..peccato, chiudiamo diciottesimi. Siamo riusciti a concludere le due ultime prove al secondo posto, solo perché siamo riusciti a “Voltare pagina”.

La vela, come nessun altro sport insegna questo.

Mentre rientriamo in porto, qualche equipaggio  timidamente si “Sbottona” e ci dice che abbiamo vinto. Andrea Carloni  ci raggiunge col gommone e c’investe una pioggia di foto: eravamo arrivati a Pescara a fari spenti  e di colpo ci sentiamo visibili.  Ancora sono incredulo ed ancora non ce la sentiamo di gioire perchè non sopporteremmo  un eventuale delusione: calma,  aspettiamo la classifica definitiva. Sorridiamo perché siamo molto soddisfatti e ci stiamo divertendo un mondo. Mi trovo con l’animo sospeso, come un atleta dopo l’arrivo,  in attesa di leggere che i risultati compaiano sul tabellone. Appena poggio i piedi a terra, Francesco e Marco ci abbracciano forte ed anche loro sono felici,  poi arrivano  a complimentarsi Antonia, Paolo,  Romeo, Alexandre, Enrico e tutti gli altri.

Sciacquiamo la barca e la impacchettiamo  come sempre: siamo gli stessi di tre giorni fa, anche se abbiamo vinto. 

Premiazioni,  tuffo in porto, e tanti sinceri complimenti  ricevuti con autentica gioia da tutti.

Jean Martin è già a Rimini e mi faccio il viaggio di rientro da solo:  il sole tramonta ed il Duca bianco canta HEROES.

Ringrazio gli amici Pescaresi ci hanno ospitato con una generosità  straordinaria che solo loro offrire.

Un particolare ringraziamento a Daniela: grazie alla sua “invisibile” regia non lascia nessun dettaglio al caso e ci mette l’ ”Anima” per garantire che l’attività della nostra Classe sia sempre “Serious sailing, serious fun”!

A Pescara partecipai alla mia prima regata Snipe una dozzina d’anni fa, con la barca prestata da Giovanni De Carolis il glorioso MATTI’ IV ed è anche per questo che qui torno sempre  volentieri.

Andrea  è una persona  ed un prodiere straordinario: assieme a lui, Alberto ed il giovane Cabrini ho condiviso una bella “Zingarata” all’insegna del divertimento, dello sport e dell’amicizia.

Questa volta però,  il divertimento ha avuto un sapore particolare!

Di questo campionato porterò sempre con me il ricordo dei sorrisi, l’affetto ed il calore degli amici.

Giuseppe

Hall of Fame 2020 – Aperte le candidature

LoghiLa Snipe Class ha una lunga storia che poche altre classi possono vantare.
E’ una storia di persone, velisti, campioni, appassionati, velai, costruttori e organizzatori

Il passato è collegato saldamente con il presente: tutte queste persone hanno contribuito alla promozione e alla crescita della nostra Classe in molti paesi e Continenti; tante di queste persone sono ancora legate alla Classe o lo sono state, quando erano ancora in vita, a formare una grande famiglia, la Snipe Family, dai bisnonni ai nipoti. Il passato e il presente sono fortemente uniti nella Classe Snipe.

Per questo motivo, da un’idea di Luis Soubie, che aveva già creato qualcosa di simile in Argentina, nel 2019  è nata la “Snipe Class Hall of Fame”.

La Scira Hall of Fame onora le persone che hanno dato un contributo straordinario alla Classe Snipe a alle competizioni.

E’ un’iniziativa per onorare il passato e per capire ciò che la Classe rappresenta oggi.

Il Comitato è composto da

  • Luis Soubie, Commodore (Presidente),
  • Gweneth Crook, WH&O Secretary,
  • John Rose (USA), A
  • Andre Callot (BEL),
  • Shinichi Uchida (JPN)
  • Junichiro Shiraishi (JPN),

tutti membri che conoscono molto bene il passato della nostra Classe.

Per il 2020 sono previste al massimo 8 assegnazioni.

Hall of Fame Categories:

Sailing: risultati ottenuti da un velista sull’acqua

Technical/Design: significativi contributi dal punto di vista tecnico come costruttore o velaio

Contributors: ha data un significativo contributo alla Classe Snipe come allenatore, amministratore, ufficiale, promotore, organizzatore.

Per favore facci sapere (usando il modulo per le nominations) e chiedi al tuo amico di dirci perché il tuo candidato merita l’elezione alla Snipe Class International Hall of Fame nella categoria o nelle categorie da te selezionate.

Nota per il processo di nomina:

La Hall of Fame non è una gara di popolarità, sicché una singola nomination trasmessa da una singola persona porrà il candidato alla considerazione del Comitato. Trasmettere la candidatura più di una volta o chiedere ad altri di trasmettere le stesse nominations NON aiuterà. Ciò aumenta soltanto il carico di lavoro dei nostri volontari.

HoF_Nomination_Form

Il form con le nominations può essere anche compilato e inviato online usando questo link: