Organizzare una Nazionale è un viaggio lungo, molto.. così lungo che a volte, come in
questo caso, non è nemmeno possibile ricordare con esattezza quando sia cominciato, anche se qualche elemento ci sarebbe, tipo quando l’AVB mi chiese di ospitare una Nazionale Snipe (con mio non poco stupore), ma il Calendario della stagione in corso era già stato definito da tempo, così cogliemmo l’occasione per cominciare a mettere assieme una candidatura per la stagione successiva, questa.
Come al solito poi, tanti mesi, almeno due Assemblee per definire il Calendario, e alla fine tutto sembra precipitare nelle ultime settimane prima della data fissata, che a Bracciano per ovvie ragioni meteo-locali, è fine Giugno.. ovvie poi non tanto, visto il maggio novembrino che quest’anno lo ha preceduto, pessimo per l’attività locale, ma ottimo per il livello del Lago, di cui tutti chiedevano un po’ preoccupati, forse colpevoli i media italioti, che per fare un po’ di sensazione hanno raccontato della crisi idrica di Bracciano di due anni fa con toni eccessivi: non che non ci sia stata, ma il Lago non si è mai trasformato nella voragine vuota del Grand Canyon!
Ad ogni modo s’arriva a poche settimane dalla Nazionale, e comincia la giostra delle
Bozze dei Bandi di Regata, delle Istruzioni e la definizione del CdR.. e un primo
grandissimo grazie va al Nostro Segretario Nazionale, che ha gestito tutta la giostra da par suo, e non era affatto facile!
Lato Circolo la situazione era più tranquilla. La domanda più ricorrente era sul numero dei partecipanti attesi, domanda alla quale non è mai facile rispondere, soprattutto se sei privo della dote (qualunque essa sia) di quelli che ti promettono “un anno meraviglioso” quando sei a PIL negativo!
Nel Nostro caso avevamo a favore il ritorno al Lago, che non sarà il campo di Porto Cervo, ma a molti non dispiace, almeno come location e contro sia i numeri dell’attività locale, sempre un po’ in sofferenza nonostante tutti gli sforzi fatti nelle ultime stagioni, e la prossimità di un Evento di richiamo internazionale la settimana prima (ovviamente
Caldonazzo!).. per non sapere né leggere né scrivere, e dovendo dare una risposta, avevo
pronosticato una forchetta da 20-30.. e a volte si finisce col prenderci, almeno con i
pronostici!
In linea poi con la tendenza delle ultime Nazionali, abbiamo fatto la scelta di contenere i
costi per i partecipanti, ma senza penalizzare l’ospitalità, ossia l’evento “Sociale” incluso
nella regata, avendo anche la possibilità di organizzarlo “dentro” al Circolo.. e qui il grazie va a Marta e a tutto il suo staff della cucina, che ha fatto un lavorone, preparando e servendo al sabato sera ben 13kg di ottima amatriciana, in simultanea.. e nelle consuete porzioni da Nave Vespucci!
Le danze si sono aperte al Venerdì ovviamente. Tempo di fare spazio nell’area derive del
Circolo con Altin (altro grazie al Nostro Nostromo, che se non ci fosse dovremmo
inventarlo!!) e di tagliare il prato, il tutto con aria immota, sole a picco e 40°, e arrivano i
più giovani della Flotta (Lapo e Ale), quasi in punta di piedi, e i due più tamarri di
Romagna, che incuranti del limite a 3km/h dentro il Circolo, piombano fin quasi allo
scivolo, macchina e carrello, inchiodata, polverone, stereo a cannone, costumino slip
turchese due taglie più piccolo per esaltare.. ma sono così, come fai a non volergli bene lo
stesso?!
Il pomeriggio passa tanto rovente quanto veloce, alla fine stiamo tutti riarmando qualcosa, fin quando arriva pure la Flotta Aternum, che si muove in branco, e crea un ameno ingorgo di macchine e carrelli dentro il Circolo, ma nessuno ci fa caso, in fondo è ben poca cosa rispetto al centinaio di persone che affollavano l’AVB il week end precedente, e poi erano stati ampiamente annunciati.
Nonostante tutto ci scappa anche un’uscitina, che si risolve con un traino, visto che l’aria
fa una brutta finta e si ritira.. al che cominciano i riti apotropaici per il vento il giorno
successivo (il primo di regata).. se a qualcuno mancassero qualche pollo e qualche
abbacchio in zona, sappia che sono stati sacrificati al Dio del Lago.. e non invano, direi!
La mattina del sabato, primo giorno di regate, il cielo è subito gonfio e scarica qualche
goccia di sabbia mista pioggia.. non promette niente bene.
Mancando l’esile meteorologo della Classe, avendoci tirato il pacco per una fetida regata
J24, continuiamo a affidarci ai riti apotropaici, anche perché le previmeteo sono per SE 8- 23kt.. assurdo. L’ultima volta che si è visto uno Scirocco del genere a Giugno a Bracciano è stato almeno 10 anni fa.. un po’ come lo Scirocco a Trieste che non entra mai forte..e infatti!
Il Segretario, al solito, è in prima linea nel definire i dettagli della parte in acqua.. con la
consueta.. chiara visione delle cose.. e sempre sia lodata! Io non posso esserle di alcun
aiuto, visto che stiamo pesando barche per l’Italiano, e di alcune dobbiamo anche fare il
momento di inerzia, e qui il grazie va a Antonia e Enrico della DB Marine, che impagabili
hanno portato tutta l’attrezzatura necessaria, e a Antonio, che al solito ha messo a disposizione tutto il suo smisurato scibile.. per giunta disponendo la macchina per il MOI
secondo i dettami del Feng Shui.. così impariamo a mandarlo a stazzare cose in Giappone!!
La mattina va via così, pesando tra una raffica e qualche goccia di sabbia, e facendo
dondolare barche, tra cui la rediviva 28862, che dopo quasi 4 lustri di sonno sotto un telo, torna finalmente in acqua sotto le chiappe delle Ziette della Macondo (ossia Ubi e Vitti), solo bisognava rimetterla un attimo in ordine!
Via via arrivano tutti, Mamma Roger che per l’occasione corre a prua con Flavia la Tigre,
che l’ha tenuto in acqua (Lei a Lui per tutte le prove del giorno!), gli Straccioli, che si
prendono le solite ciavattate a prescindere, tanto qualcosa per meritarsele l’hanno fatto di sicuro, Kekko, che corre con la Signora Giovanna a prua, e che è riuscito a rompere il
windex appena riparato dopo una settimana di tormenti, e non da ultimo Marco e Mauro, in acqua dopo secoli (Mauro credo la prima volta a prua di uno snipe), e Alessandro e Andrea, che hanno provato uno snipe solo il pomeriggio precedente, e che correranno con la barca della Classe!
Alle 12.30 gli indugi li rompe con un calcio una specie di boato da ponente, che poi gira a
SE, e imbianca di creste il Lago.. viene il sospetto che quei dieci anni di cui sopra scadano
oggi..
Al momento della lettera “D” non c’è proprio una reazione fulminea della flotta, e
nonostante di aria ce ne sia, a fare il check in sul prepartenza ci saranno forse metà delle
barche. C’è anche chi sentendo di check in pensa ci siano da imbarcare dei bagagli.. ma è
Pedro Perito Peraria, quindi non c’è ragione di preoccuparsi!
Non di meno la prova parte, e è subito chiaro a tutti quanto sarà maschia la giornata.
Maschia e vana, la prima prova, perché all’inizio della seconda bolina un gran salto la
trasforma nella solita corsa dei ciucci (si va dritti da una boa all’altra), cosa che produrrà
una protesta contro il Comitato e il conseguente annullamento della prova.
Alla partenza della seconda prova il SE è platealmente steso, e forte.
Gli unici convinti che cali siamo noi, e infatti partiamo con una centra “light”.. perché
altrimenti non sarebbe stata abbastanza faticosa!
A un certo punto parte anche la boa di bolina, che rompe l’ormeggio, e un gommone da
quelle parti issa la “M”, il che lo identifica immediatamente come boa di percorso.. così
adesso abbiamo tutti chiaro anche questa!
Purtroppo la profondità del Lago (ufficialmente 160m.. che quando devi tirare su cime e
ancora diventa inevitabilmente qualche migliaio..).. allunga i tempi, fortunatamente però
non fa freddo (a patto di essersi portati qualcosa per coprirsi), e dopo la seconda ci
scappa anche una terza prova, che parte in forma di triangolo e viene poi derubricata a
bastone!
Comunque è una bella corsa, come al Lago non se ne vedeva da tanto, troppo tempo, e si
portano le ossa a terra con un bel bolinone largo, fin sotto il castello di Bracciano.
A terra si sparecchia e ci si prepara alla cena Sociale.
Salvifico l’ennesimo intervento del Segretario che impedisce al CdR/Giuria di comminare il 10% di penalità a quanti non avessero fatto il check in alla prima prova, visto che la stessa era stata per l’appunto poc’anzi annullata, avendo accolto una protesta per il salto di vento, quindi ringraziate tutti il Segretario!
Naturalmente gli Straccioli non perdono occasione per fare una delle loro, e rimangono in acqua, allo scivolo, senza carrellino d’alaggio.. preso erroneamente da non si sa chi,
anche se la colpa, per ovvie ragioni, è sempre di Pedro Perito Peraria!
A sera, come detto, finisce in gloria a colpi d’amatriciana, a occhio potremmo dire
apprezzata almeno dai più.
Il giorno dopo il meteo sembra ristabilitosi, o almeno più orientato a mitezze braccianesi.
Si esce con una bava da Nord che si deve naturalmente ritirare, per lasciare spazio alla
solita termica da mare (da SW).. solo che la cosa si prende almeno 2h di tuffi e bagni e
prove di scuffia (forzata), cosa che non piace ai ragnoni che vivevano indisturbati dentro
gli alberi di alcuni (sempre gli stessi in realtà!).
Alla fine ci scappa una bella prova alla braccianese (brezza e tanti salti), ma una sola,
perché alle 16.00 purtroppo scadeva il tempo limite, come giusto che fosse, visto i tanti
chilometri che aspettavano tanti!
A terra solito circo di smonta&carica, Franz e Reinold credo fossero (sempre in slip
turchese) a Magliano che io ero ancora fuori a provare la nuova barca delle Ziette, faccio
infatti in tempo a rientrare giusto per la premiazione, e per rimontare il nostro muletto,
anche lui soggetto a pesa e MOI durante la mattina.
Al netto della felice consapevolezza che il Lago di Bracciano non sia ridotto a un cratere
asciutto, e di alcuni dettagli del CdR sistemati dal Segretario, mi è sembrato di capire che
quanti abbiano voluto farci il piacere della loro compagnia si siano divertiti, che era la cosa fondamentale!
Mi rimane da ringraziare Elena (che ha al solito gestito la Segreteria Regata come un
orologio svizzero) e tutto lo staff in acqua, fatto di volontari del Circolo, che hanno investito un loro week end per posare e gestire il nostro campo-giochi: senza tutti questi, tutto questo, semplicemente non si potrebbe fare.
A noi rimane il piacere di una bella due giorni di regate, ventosa come mai ci saremmo
aspettati, una barca da trovare per un neo-nato equipaggio (i succitati Alessandro e Andrea.. quindi se qualcuno avesse un vecchio Persson 28000-29000 di cui si volesse
liberare, si faccia avanti!), la speranza che quanti siano tornati in acqua dopo secoli
continuino a venire in acqua, almeno per la rimanente parte della stagione agonistica, e
l’auspicio che la Classe voglia dare di nuovo fiducia alla IV Zona, accogliendo la
candidatura (che abbiamo appena presentato) per il Campitaliano Snipe 2020 a Anzio, per i colori del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo e della Sezione di Anzio della Lega
Navale Italiana.
Grazie ancora a tutti, e a presto in acqua!